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Il cosiddetto “Rujal de Dardàc” (fine XVIII secolo) è da sempre considerato un patrimonio comune di tutti gli abitanti del nostro paese natio. Per più di due secoli, finchè è rimasto in utilizzo, è sempre stato l’elemento infrastrutturale cardine della vita di paese. Grazie alla mirabile opera ingegneristica di Simon Folino e dei vecchi di allora che si prodigarono nel lavoro, la canaletta artificiale in pietra locale fa fornito l’acqua pulita per le attività di ogni giorno ai Dardaghesi per generazioni.
Partendo da questi presupposti, è fin superfluo aggiungere che non appena abbiamo scoperto l’esistenza di un gruppo di volontari che ogni anno si occupa di tenere pulito il canale, ci siamo uniti senza indugio! Il canale parte a monte da sotto la chiesetta di S. Tomè e si allunga nel bosco fino a raggiungere la parte alta del paese. Ad oggi si interrompe all’ altezza del vecchio mulin del Bronte, ma se ne trovano sprazzi isolati verso la fine di via Brait per non parlare delle crode che alcuni hanno nel tempo pensato bene di portarsi a casa per mettere i fiorellini…
Di conseguenza al giorno d’oggi la parte più consistente della piccola roggia corre in mezzo al bosco e ogni anno per lo meno ha bisogno di una piccola manutenzione. Un sentiero costeggia il Rujal e viene sfruttato per farci passare la marcia “Attorno al torrente Artugna” e non solo. La manutenzione consiste le potare alberi ai lati del sentiero e eventualmente sostituire i sassi che tengono fermi i vari segmenti della canaletta.
L’opera del gruppo è ancor più degna di merito perché i mezzi e tutto l’occorrente vengono messi di propria tasca dai volontari.
La giornata, pur di lavoro, è però allo stesso tempo coinvolgente e rilassante perché è il semplice fatto di riunirsi tra compaesani con obiettivo comune a darci la spinta di dare ciò che facciamo col cuore.

   
Alessandro e Michele