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Sono oramai passati 70 anni ma certi fatti non si possono dimenticare. Personalmente ho vissuto questo episodio che. ho voluto raccontare con questo breve allegato. Siamo a Dardago, primi mesi del 1945, la guerra sta per finire ma la vita nel nostro paese viveva situazioni drammatiche.
La maggior parte dei giovani, per evitare la chiamata alle armi, andava in montagna a rinfoltire le brigate partigiane ma la popolazione era così, di conseguenza, molto più esposta alle rappresaglie delle autorità nazi-fasciste.
Spero di raccontare questo fatto senza retorica e con il ricordo di un bambino che aveva allora circa 6 anni.

    Luigi Zambon pala
       
Fine inverno 1944/1945. Dardago stà vivendo gli ultimi mesi di guerra. Ormai le sorti del conflitto si stanno delineando. Gli Anglo Americani ed i loro alleati stanno liberando l'intera Europa e, sbarcati in Sicilia, faticosamente stanno risalendo la penisola Italia, avvicinandosi sempre di più anche al Friuli. Anche Dardago, con ansia, attende il loro arrivo. Però gli occupanti Tedeschi e le autorità Italiane fasciste, sempre più istericamente, riversano sulla gente il loro odio e rancore. Tanti ragazzi in età militare o anche più giovani, sia per evitare il richiamo al servizio militare o anche per un diverso ideale rispetto a quello imposto dal regime fascista, vanno in montagna ad arruolarsi nei comandi partigiani, vuoi Garibaldini o Osovani , questi ultimi più numerosi nella nostra zona.
Ovviamente questo non andava bene alle autorità fasciste asservite ai Tedeschi. Se fosse giunta loro notizia di qualcuno andato con i partigiani in montagna, scattavano immediati o minacciati, provvedimenti di rappresaglia alle loro famiglie.
Si, Fausto Bocus Frith è andato, Partigiano, in montagna! Alla famiglia viene comunicato che o Fausto si consegna alle autorità civili volontariamente oppure verranno bruciate le loro case. Ovviamente disperazione e tentativo di salvare qualcosa dei loro beni come risorse alimentari o biancheria nascondendoli con la complicità di parenti e amici. Ma,giunge in paese la notizia che c'è stato uno scontro in montagna tra Partigiani e Tedeschi, dalle parti di Mezzomonte, e che numerosi Partigiani erano stati ammazzati. Ma, forse è stato colpito anche Fausto?
Disperati e preoccupati i genitori ne parlano a mio papà, sia pure a caro prezzo, in tal caso però sarebbero state a loro almeno risparmiate le case.
Bisognava andare subito a Mezzomonte a vedere e capire cosa era successo. Non avevo ancora 6 anni che ho seguito mio papà Vittorio fino a Mezzomonte. Ricordo che allora si andava solo a piedi in circa un paio d'ore. Arrivati a Mezzomonte si viene a sapere che le bare degli 8 partigiani caduti sono nella chiesa locale, ancora aperte forse per delle formalità burocratiche!! Mio papà e lui solo, non ha voluto assolutamente e giustamente che lo seguissi, entra in chiesa, solleva i coperchi delle bare, guarda i volti dei Partigiani morti ma, Fausto non c'é. I locali ci dicono che non sanno di altri caduti e che per avere informazioni più attendibili è meglio recarsi al comando Partigiano, più sù in montagna, alla Casera... Immediatamente saliamo alla Casera.....Non mi ricordo assolutamente quale ,forse Cjavalir o Val De Lama o altra in zona. (Vorrei sapere se c'è ancora qualcuno che mi può meglio indicare quale potrebbe essere stata!!) Fatto stà che ho ancora viva l'immagine di questi "omacci" che ci hanno ricevuto!! I Partigiani! Fausto era vivo e vegeto!! Tutto bene allora? Speriamo! Dopo brevi convenevoli con i Partigiani (ero troppo piccolo per avere il ricordo e cognizione del tempo) alcuni colpi di mortaio caduti non molto lontani dalla Casera ci consigliano di allontanarci da lì subito e rientrare a Dardago per un altro percorso. Dai dintorni di Polcenigo tentavano invano di colpire la Casera con tiri di mortaio. Dal basso la Casera non si poteva vedere, era come protetta da un colle. Allora l'uso del mortaio, per fortuna, era impreciso ed un pressapoco!! Comunque era meglio.. filar via!!
Il rientro lo ricordo molto lungo. Abbiamo, sempre stando in alta quota e percorrendo vecchi sentieri, attraversato lungamente verso la Val Granda, attraversato i Cunisei e poi giù a Val de Croda e quindi a casa. Ricordo che, pur essendo il mese di febbraio, mio papà, per strada, raccolse molte castagne!! Castagne a febbraio!?? Certo "garnele"!! Castagne che si sono conservate tutto l'inverno sotto le foglie!! Non sapendo dove metterle ricordo che con una "sacia" ha legato i polsi della propria giacca di "fustagno" così che le maniche hanno fatto da sacchetto contenitore per le castagne stesse!!
Turista che vai a Mezzomonte fermati un attimo e, sul cippo eretto in piazza alla memoria degli 8 Partigiani morti, vedrai il loro nome ed il loro nome Partigiano. Bocus Fausto Frith non c'è!!
    Luigi Zambon Pala